Tiziano Grigioni porta “Problematico” a Dronero: un’intervista senza filtri al mago più imprevedibile della scena italiana
Sabato 22 novembre alle ore 21 il Cineteatro Iris di Dronero accoglierà uno degli artisti più originali della nuova scena magica italiana: Tiziano Grigioni, in tour con Problematico, uno spettacolo che mescola illusionismo, stand-up comedy e una buona dose di verità scomoda.
Un titolo che è già una provocazione, un artista che non si prende troppo sul serio e un approccio alla magia lontano dagli stereotipi classici del “mago in giacca e cravatta”.
Gli abbiamo fatto qualche domanda prima del debutto dronerese, e – come prevedibile – le risposte non sono mai banali.
“Mi definisco davvero problematico, ma chi non lo è?”
Sabato sarai a Dronero con Problematico. Il titolo è già un mondo in sé: provocatorio, inconsueto, fuori dagli schemi tradizionali dell’illusionismo. Ti definisci davvero “problematico” o è un presupposto narrativo per lo show? Da dove nasce questo titolo?
«Mi definisco davvero “problematico”, ma chi non lo è a modo suo?
Il titolo è volutamente insolito e di sicuro lontano dal titolo/stereotipo di quasi tutti gli spettacoli di magia. Credo davvero che il pubblico si sia stancato di assistere a performance pretenziose dove ci si prende sempre tutti (troppo) sul serio, dove il mago si erge a maestro di vita e lo spettatore deve simulare il ruolo dell’apostolo. Non c’è nulla che odi di più di un tizio vestito in giacca e cravatta che pretende di illuminarti la via con in mano un mazzo di carte!
La gente ha bisogno di essere intrattenuta, la magia è alla stregua delle altre arti performative uno spettacolo e nei casi più fortuiti diventa arte.
Io ci metto del mio, portando sul palco la versione più problematica di me stesso: apparentemente livoroso, annoiato e disincantato, mi rivelo essere in realtà un cartone animato per i bambini e un uomo senza filtri per gli adulti.
È proprio agli adulti che infatti mira il messaggio dello spettacolo, che altro non è che un invito a giocare e a prendersi meno sul serio… non è un caso se tutti i miei oggetti di scena siano riconducibili all’infanzia o al concetto di “gioco” nella più pura delle sue forme.»
Illusionista o comico? “È difficile dire se si vuol più bene alla mamma o al papà”
La critica ti definisce una delle voci più originali della magia italiana e nel tuo spettacolo la parola ha un ruolo forte. Ti senti più illusionista o più comico? E qual è la forza di questa commistione?
«È una domanda a cui non so rispondere, perché mi ci interrogo continuamente e continuamente mi do una risposta diversa. La risata, così come lo stupore, sono due facce della stessa medaglia: entrambe nascono dalla sorpresa e dallo stravolgimento di un punto di vista.
Adoro la stand-up comedy e la ritengo la più pura delle comicità, così come ho sempre amato la magia… è difficile, per un bambino troppo cresciuto come me, dire se si vuol più bene alla mamma o al papà.
Sicuramente il valore aggiunto della crasi tra queste due discipline dello spettacolo è un valore aggiunto per me. Non so che effetto avrebbe sugli altri prestigiatori combinare le due, ma a me ha cambiato la vita e mi ha permesso di trovare la tanto agognata originalità.
L’originalità, in performance, è la mia stella polare: mi lascio guidare da essa e al tempo stesso la ricerco costantemente e a tutti i costi. Una delle mie frasi preferite di Caparezza è “Non sarò migliore né peggiore finché sarò diverso”, ed è proprio così.
La stand-up comedy, per concludere, è qualcosa che è arrivata sul palco al mio fianco per caso e per attitudine. Ho deciso progressivamente di spogliarmi di ogni archetipo tipico del prestigiatore per lasciar emergere chi in realtà sono sempre stato e non ho mai avuto il coraggio di proporre prima a una platea.»
Crowd work: “Il fascino dell’ignoto, la promessa di qualcosa di diverso tutte le sere”
Nel tuo spettacolo utilizzi il crowd work, tecnica tipica della stand-up. A Dronero sarà una novità assoluta. Cosa deve aspettarsi il pubblico?
«Chi sarà in sala non deve aspettarsi nulla, così non mi aspetto niente nemmeno io: è questo il bello del poter “surfare” sul pubblico, il fascino dell’ignoto e la promessa di qualcosa di diverso tutte le sere.
Lo spettacolo è uno spettacolo comunque chiuso e ingabbiato dal testo e dalla regia, ma la gabbia è decisamente molto, molto ampia.
Un’impostazione simile mi permette di avere sempre il controllo della situazione e di offrire al pubblico (per il quale nutro un sacro rispetto) un prodotto confezionato al meglio delle mie capacità, ma anche di stare “con loro e su di loro”.
È terribile assistere a uno spettacolo che promette interazione mentre si ha a che fare con un performer che balza ogni input della platea per poter continuare col suo testo.»
Il futuro della magia? “Studiare per distruggere e ricostruire meglio”
Tu e tanti giovani artisti state rivoluzionando la magia italiana. Come vedi il futuro dei club e di questa arte? Che messaggio vuoi mandare a chi vorrebbe avvicinarsi?
«Il futuro della magia è roseo solo se si ascoltano i giovani e non ci si fossilizza sugli arcaici e stantii stilemi del passato.
Studiare, studiare e ancora studiare ciò che è stato è sempre un approccio vincente, ma è da perdenti ripetere pedissequamente il ruolo di chi fu e non di chi si è.
Bisogna imparare per distruggere e ricostruire meglio, dissacrare per elevare e osare là in territori ancora inesplorati. E chi può fare tutto questo se non un giovane?
Sono uno dei membri del consiglio direttivo, nonché docente, del Club Magico di Roma e uno dei pilastri del nostro ambiente è proprio la scuola. Personaggi che un tempo erano vituperati dai “veterani” oggi sono delle superstar: hanno avuto il coraggio di demolire per rimontare con fondamenta proprie. Un consiglio: leggete, studiate, appassionatevi e confrontatevi con i colleghi. E andate a scuola!»
“Volete venire a vedermi? Avete in mano la mia sorte”
Un invito diretto al pubblico dell’Iris?
«Cari lettori, spettatori, indecisi o onnivori del teatro, venite a vedere PROBLEMATICO.
È la mia prima volta a Dronero: dovesse piacervi lo spettacolo, avrete assistito a un personale unicum della mia carriera, e se invece lo spettacolo vi farà schifo potete aspettarmi fuori dal teatro e far sì che la mia prima volta sia pure l’ultima.
Avete in mano la sorte dello spettacolo e la mia, disponete di me come meglio credete!»
Tiziano Grigioni non è un illusionista convenzionale. È un performer che rompe gli schemi, mescola linguaggi, mette in discussione i ruoli e porta sul palco una versione di sé che è insieme fragile, tagliente e profondamente autentica. Problematico non è uno spettacolo da “guardare” e basta: è un’esperienza da vivere, un gioco serio sulla nostra incapacità di prenderci meno sul serio.
Dronero avrà l’occasione di scoprirlo sabato 22 novembre alle 21 al Cineteatro Iris. Se c’è un momento perfetto per avvicinarsi alla magia contemporanea, è questo.
Ingresso unico 15 €. Per maggiori informazioni e prenotazioni si può telefonare al numero 366.5397023 o consultare il sito web www.blinkcircolomagico.it.
La rassegna Sim Sala Blink è patrocinata dalla Provincia di Cuneo, dal Comune di Dronero, dall’ATL Cuneese e dalle Acli Arte e Spettacolo Cuneo.





