I clown di EsoEs a Blink
Un po’ maghi, un po’ giocolieri ma soprattutto clown impegnati a portare la felicità nei luoghi più sperduti del mondo. Questi sono i ragazzi e le ragazze di EsoEs, un’associazione di volontari nata nel cuneese, che il 13 aprile sono stati gli “special guest” del circolo magico Blink.
Tema della serata: il racconto della loro ultima missione in Guatemala. Missione durata due settimane con lo scopo di regalare felicità ai più sfortunati. E allora quale luogo migliore per parlarne che il “circolo magico più felice del mondo”. Gia perché anche Blink è attivamente impegnata a regalare attimi di felicità alle persone, soprattutto tramite le visite mensili che i “blinkini” compiono nelle case di riposo della zona. I ragazzi di EsoEs si spingono ancora oltre incontrando realtà, come il Guatemala, spesso diffidenti nei confronti degli stranieri (è il caso della scuola a 3000 metri di altezza dove i bambini non hanno mai visto in vita loro una persona che viene da fuori). Ma la capacità della risata di superare qualunque barriera è nota: e allora basta un naso rosso, una pallina che si moltiplica, delle clavette che volteggiano nell’aria per entrare in sintonia. “Bisogna fare cose semplici” raccontano i clown, “quando ci prepariamo alle missioni ci facciamo mille problemi e a volte mettiamo su giochi sempre più difficili, poi arriviamo là e scopriamo che non funzionano perché la cultura è diversa. E il motivo è semplice, le persone spesso non hanno mai visto un artista che fa uno spettacolo quindi le dinamiche pubblico-artista sono totalmente diverse”. La magia in questo senso da una grande mano, lo stupore di fronte a un miracolo è un’emozione che tutti provano. Anche qui rispettando la semplicità perché funziona meglio un foulard che cambia colore anziché un complicato gioco di carte.
Ma la domanda che da profani di questo campo ci si fa è perché uno dovrebbe scegliere di andare in missione? Ogni ragazzo ha la sua risposta ma tutti sono accomunati da un aspetto: i legami che si vengono a creare. EsoEs organizza la missione in Guatemala ogni due anni e quindi molti volontari ritrovano bambini e ragazzi con cui avevano stretto un legame nella missione precedente. Legami che lasciano un segno e quando si ritorna nel mondo cosiddetto “civilizzato” mancano. E mancano perché forse sono più veri di quelli che si intrecciano nel mondo occidentale: non sono guidati da interessi o da giochi di potere, sono genuini. E allora forse ognuno di noi dovrebbe ritagliarsi un po’ di tempo per andare a scoprire questi angoli del pianeta dimenticati, per capire come si può essere felici anche con poco.
E dunque viva EsoEs, viva Blink, viva tutti quelli che ogni giorno, con quello che hanno, regalano felicità!
Giulia Galliano