Carlo Faggi mago Fax nell'intervista di Giulia Galliano
Un mago, un intrattenitore ma soprattutto un cultore dell’arte magica. Tutto questo è Mago Fax, al secolo Carlo Faggi, che con il suo spettacolo, “Arte magica” appunto, è stato l’ultimo ospite esterno della rassegna Sim Sala Blink del circolo magico Blink di Dronero. Membro illustre del CICAP e autore dell’unica enciclopedia italiana sulla magia (Stupire), Fax detiene numerosi Guiness dei primati ed è probabilmente l’italiano più informato sulle illusioni ottiche.
- Qual è stato il tuo primo incontro con la magia?
Quando avevo 5 anni il mio babbo mi mostrò alcuni giochi di magia, ma li faceva solo a me perché con gli altri non osava. Così ho conosciuto lo stupore e a 6 anni ho preso il mio primo libro di magia e da lì è cominciato tutto.
- Parlando di libri, come nasce Stupire?
Stupire è nato perché un editore mi chiese se ero in grado di scrivere un enciclopedia magica che parlasse, però, non solo di giochi ma anche della storia della magia e dei suoi personaggi. Io accettai e l’editore allora mi spiegò che siccome in quel periodo c’era un fortissimo spionaggio a tutti i livelli bisognava uscire subito con i primi fascicoli per evitare che qualcuno rubasse l’idea. E per uscire dovevamo avere minimo tre fascicoli. Mi diede due settimane di tempo per scriverli.
- Quindi ti sei chiuso in casa a lavorare?
Proprio in casa no. Un amico prete mi ha ospitato in un convento così ho potuto lavorare con tranquillità.
- Qual è stato il momento più emozionante della tua carriera?
Direi i tanti viaggi che ho fatto con mago Sales nei paesi poveri perché spesso le tante associazioni che vanno là portano tante cose utili ma si dimenticano che i bambini hanno anche il diritto di fare i bambini. Noi con Sales li aiutiamo ad esercitare questo diritto. Mi ricordo che una volta abbiamo fatto uno spettacolo di strada nel Lesoto (che è il paese più povero del mondo) e avevamo 7000mila bambini come pubblico. Meraviglioso!
- Rimanendo nel campo sociale sei anche responsabile per l’Italia del Project Magic di David Copperfield…
Sì ed è una cosa bellissima perché cerchiamo di portare un po’ di serenità in uno degli ambienti, secondo me, più tristi del mondo: i reparti bambini degli ospedali onocologici. Il progetto consiste in un sistema di insegnamento di giochi di sicura riuscita che poi regaliamo ai bimbi che così possono meravigliare gli altri e sentirsi al centro dell’attenzione. Ma è molto triste perché spesso ritornando di settimana in settimana scopri che alcuni bambini non ci sono più.
- Ci sono state delle volte in cui hai trovato particolarmente difficile fare spettacolo?
Direi di no perché io ho sempre un atteggiamento molto rilassato. Una volta dovevo andare a fare uno spettacolo per ragazzi che definivano difficili (di quelli che hanno i genitori in carcere eccetera) ma è andato benissimo e loro si sono comportati come qualunque altro pubblico.
- Cambi gli effetti a seconda del pubblico o no?
Sì, mi porto sempre dietro due ore di spettacolo e poi a secondo di chi ho di fronte scelgo cosa fare. So che alcuni maghi non amano questo approccio ma nei miei casi ha sempre funzionato alla grande.
- Vorrei chiudere con il tuo primato forse più bizzarro: l’essere l’unico ad aver guidato una moto bendato. Come è nata l’idea di fare questo record?
È nata perché all’epoca c’era qualcuno che lo faceva ma si utilizzavano dei trucchi. Io volevo essere il primo a farlo in maniera pulita. Ho studiato un sacco e mi ha aiutato tanto la musica che è stata diffusa dal vivo mentre eseguivo la prova. I tempi musicali mi aiutavano perché, avendo provato tanto, sapevo che quando si arrivava ad un certo punto della traccia c’era un curva e così via. Il record è stato fatto sul colle Don Bosco, su un tracciato lungo 1,5 km.