Blink intervista Herbert Horbi Kull
Nel mondo della magia, di solito, ci sono due categorie di prestigiatori: quelli che ricorrono a qualunque mezzo per realizzare gli effetti e quelli che, per necessità o per orientamento personale, usano l’essenziale. Herbert Horbi Kull appartiene a quest’ultima categoria. Il suo spettacolo “Magic Pur” è stato il quinto appuntamento della rassegna “Sim Sala Blink” organizzata dal Circolo Magico Blink di Dronero. È stata l’occasione per scoprire qualcosa di più sul degno allievo di Jim Cellini.
1)Come ti sei avvicinato alla prestigiazione?
Ho cominciato 28 anni fa: in teatro avevo visto un mago tirare fuori un fiore da un bastone. Volevo assolutamente scoprire come faceva allora sono andato in un negozio di magia e da lì è cominciato tutto.
2)Il momento che ricordi più intensamente della tua esperienza da prestigiatore.
Ce ne sono tantissimi ma forse quello più intenso è stato il primo incontro con il mio maestro Cellini. Ero per strada a fare spettacolo e l’ho visto passare ma non sapevo chi era. Lo stesso giorno sono andato poi in una casa magica dove c’era una sua foto. Allora ho detto al proprietario che quel tipo l’avevo incontrato per strada e lui mi fa: “Vuoi conoscerlo? È nel retro del negozio”. Sono andato nel retro e abbiamo cominciato a parlare e ad arrangiare le prime lezioni. In sei mesi abbiamo messo su uno spettacolo di strada .
3)Quali sono i personaggi che ti hanno influenzato di più ed in che modo?
Beh sicuramente Cellini. Mi ha insegnato tutto, soprattutto mi ha spiegato quelli che, per lui, sono i cardini della magia: movimento, colore e suono. E su queste tre cose sono basati tutti i miei spettacoli.
4)Quale aspetto della nostra arte preferisci?
La tecnica, la destrezza di mano. Nei miei spettacoli uso poche cose perché il resto lo fa la tecnica.
5)Quali sono i tuoi progetti futuri?
Voglio viaggiare di più, tanto ora sono single, i figli sono grandi quindi sono libero di andare.
Giulia Galliano